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Il tempo, regalo prezioso


Quante volte come genitori ci siamo sentiti chiedere: cosa facciamo oggi? Ognuno, o quasi, di noi sente il bisogno di avere del tempo da trascorrere con chi vuole bene, un genitore, un compagno, un figlio. Sempre più le riviste pedagogiche, ma anche le rubriche e le pubblicità televisive, ne parlano. Viviamo in un’epoca in cui siamo presi dalla frenesia di portare a termine un numero indecifrabile di commissioni, impegni, lavori e più ne facciamo più ne troviamo, quasi a non volersi fermare per paura di chissà cosa. Invece, provare per credere, cosa c’è di meglio di una giornata trascorsa all’insegna della lentezza: alzarsi con calma quando non si ha più sonno, far colazione assaporando i cibi e poi, insieme, decidere cosa fare durante la giornata. Non servono grandi cose, a volte basta una camminata, un gioco, ma fatto insieme. Alcuni giorni fa, durante una delle attività del progetto “What’s up”, è stato chiesto ai nostri bambini quale tra queste tre cose vorrebbero fare durante il tempo libero: Fare qualcosa con i genitori, giocare a Uno o leggere un libretto. La maggior parte ha preferito giocare a Uno seguita da fare qualcosa con mamma e papà. Questo mi ha fatto pensare a quanto semplici siano le richieste dei bambini, spesso siamo noi adulti a complicare le cose, a riempire le nostre e le loro giornate di impegni per occupare il tempo, con la scusa di fargli fare esperienze di cui, nella vita futura, potrebbero avere bisogno. Ma forse, in realtà, gliele riempiamo perché o siamo talmente impegnati con il lavoro e non riusciamo a dedicargli del tempo, o siamo convinti di non offrire loro abbastanza. Loro, invece, si accontentano di giocare a Uno. Semplice, un gioco semplice, ma che non si può fare da soli, bisogna essere almeno in due, se poi si è di più meglio. Quindi cerchiamo ogni tanto di fermarci, prendere un bel respiro e pensare a trascorrere una giornata all’insegna della lentezza, godendoci il tempo assieme, assaporando anche un po’ la sensazione di annoiarsi, ne abbiamo tutti bisogno, noi adulti in primis ma anche i nostri bambini in secundis, perché il tempo sprecato vivendo con ansia e frenesia non ci ritorna e vivere serenamente è il più bel regalo e il più bell’insegnamento che possiamo fare a noi stessi e ai nostri figli. In fin dei conti il tempo c’è, basta saperlo organizzare. Come dice spesso una mia collega, “Non ho mai sentito piangere i pavimenti, ma i bambini sì”, ricordiamoci che c’è un tempo per tutto, anche per noi.