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Al Museo Egizio


In una gelida giornata di fine febbraio siamo andati in gita a Trieste a visitare il Museo Civico di Storia e Arte. Dentro l’edificio, giallo come la nostra scuola, abbiamo incontrato un esperto egittologo, il signor Paolo Casari, che ci ha spiegato il significato dei vari reperti.
Dice Stefano: «Mi ha incuriosito il sarcofago dello scriba perchè c’erano molti segni geroglifici».
Cristian: «Io sono rimasto colpito nel vedere le statuette degli dei egizi dentro le bacheche».
Giulia: «E’ la prima volta che vedo dei coccodrilli imbalsamati: erano tre, uno grande e due piccoli piccoli».
Luca: «Non credevo che avrei mai visto i capelli di una mummia nel sarcofago dello scriba».
Sofia: «Io sono rimasta sorpresa dagli dei scolpiti nella pietra che potevano essere infilati all’interno di una collana o di un braccialetto».
Amela: «I reperti che mi sono interessati di più sono stati i papiri perchè rappresentavano l’aldilà e la pesatura del cuore. Il signor Paolo ci ha anche detto che i frammenti non sono completi».
Filippo: «Sono rimasto colpito perchè ho visto “dal vero” i quattro vasi canopi che contenevano gli organi del corpo del defunto».
Diego: «Quando il signor Paolo ci ha fatto le domande, mi sembrava di essere dentro un quiz televisivo».
Amina: «Mi è piaciuta la collezione degli Egizi: c’erano sarcofagi, statuette, animali imbalsamati e qualche scarabeo che veniva messo sopra il cuore delle mummie per proteggerle nell’aldilà».
Andrea: «In una bacheca c’erano quattro papiri completi, più un frammento di un quinto, che rappresentavano le sette porte per il passaggio nell’aldilà e il giudizio del dio Osiride».
Michael: «Mi piacciono i geroglifici: sono segni di un alfabeto difficile».
Al ritorno la Bora soffiava a forti raffiche e il sole di Trieste era pallido ma ci ha sorriso ancora per un po’ risparmiandoci dalla fitta nevicata, arrivata proprio il giorno dopo.